Le due sorelle Luisa e Disdetta Mirasogni si cimentano fin da piccole nell'arte della parola, utilizzando il talento che hanno ereditato dalle donne di famiglia. Dalla fine dell'Ottocento al terzo Millennio, attraverso le storie della principessa di Candriano, della borghese Emma Caroti, della cameriera Gina Romagnoli, della storica dell'arte Luisa Becherucci, composte dalla più estroversa delle due e sottoposte all'insindacabile giudizio dell'altra, la comune vocazione alla scrittura, fra commedia e ruolo sociale, emerge con sempre maggior consapevolezza. Poesie e recite nel teatro di casa preludono alla diversa strada che entrambe dovranno percorrere sul palcoscenico del mondo. Affetta da trisomia 21 (la sindrome di Down) la prima, segnata dalla responsabilità di assisterla la seconda, affrontano le numerose peripezie che le vedono protagoniste, fra pianto e riso, alleate e in competizione, unite e separate, ma sempre legate da un filo potentissimo, indivisibile. Quale delle due riscuoterà il successo che le assegnerà l'ambita parte di prima donna? Questo resta l'interrogativo di fondo del romanzo, fino a quando le turbolenze della malattia della sorella maggiore e le rocambolesche avventure nel mondo universitario dell'altra daranno la risposta definitiva: accabò.