«Sotto il dettato fermo, limpido delle poesie di Carola D'Andrea c'è il vibrante, guerriero animo di una ricercatrice inesausta. Qui, dopo un primo libro febbrile e vitale, arriva a una pausa della traversata e l'interrogazione, la necessità di acquisire punti fermi e adatti a un passo più maturo e rischioso si fanno più forti.» (Davide Rondoni)