In uno dei passaggi più coinvolgenti del suo notissimo Diario di scuola (pubblicato la prima volta in Italia nel 2008 da Feltrinelli), Daniel Pennac scrive: «Tutto il male che si dice della scuola fa dimenticare il numero di bambini che ha salvato dalle tare, dai pregiudizi, dall'ottusità, dall'ignoranza, dalla stupidità, dalla cupidigia, dall'immobilità o dal fatalismo delle famiglie». In effetti, spesso della scuola si parla a sproposito o in modo generico; al contrario, del suo ruolo e della sua importanza non si riferisce mai abbastanza. Tuttavia, specialisti e tecnici dovrebbero ragionare non tanto «della» scuola, viceversa «dalla» scuola; mai come in questo caso la variazione di preposizione sarebbe decisiva: un conto è analizzare una materia, un altro farsi testimoni di un'esperienza. Invece, questa saggia prospettiva segue precisamente il nuovo libro di Giovanni Tagliaferro, che ha vissuto e vive direttamente nella scuola un segmento importante del suo quotidiano professionale e scientifico.