A trent'anni dall'approvazione della legge 104 e a 15 anni dalla Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, si sentiva il bisogno di ripensare in termini nuovi questo grande tema. Percorrere la strada dei diritti per le persone con disabilità significa scoprire come le parole inclusione e integrazione possono assumere nuovo valore e nuovo significato, permettendo di archiviare definitivamente termini ormai obsoleti come quello di discriminazione, anche se la realtà ogni tanto ci rimanda a episodi sgradevoli, che occorre denunciare con fermezza. Il libro analizza il passaggio dal paradigma strettamente sanitario a quello socio-sanitario, prima di approdare al paradigma dei diritti umani, in cui la diversità è un diritto e non può essere trasformata nello stigma della discriminazione. Nel testo, una volta scelto il Capability Approach come schema di riferimento, anche l'annoso problema delle classificazioni diventa più semplice da mettere a fuoco, se la prospettiva si capovolge e ciò che interessa non è più ciò che non sai o non puoi fare, ma esattamente il contrario. La sfida ha profondi risvolti di natura etica e biogiuridica ed è diventata una delle manifestazioni che più e meglio esprimono la cultura e la civiltà di un Paese.