La semente dell'invidia che Joaquín sente verso Abel si pianta da piccoli, dal buon rapporto di Abel con i suoi compagni e professori, che Joaquín intende come immeritato e ingiusto, e dalla comparazione con se stesso in maniera ossessiva. Quando sono giovani, Abel sposa Helena, cugina di Joaquín della quale afferma essere innamorato, e questo fatto serve da pretesto per dedicare tutta la sua vita all'odio e alla gelosia. Definita dall'autore come la sua opera più tragica, Unamuno rivisita il mito biblico di Caino e Abele.