Un grande amore logorato dall'incomunicabilità e dalla droga e infine ritrovarlo senza vita nella palestra del liceo. Per un momento non riuscii a muovermi. Non riuscivo a smettere di guardarla. Sandra, chiamavo dentro di me. Non fare così. Ti prego, Sandra. Erano le stesse parole che le avevo detto il giorno prima. Le ultime. Non fare così. Ti prego, Sandra. Lei mi aveva sorriso con la sua aria provocatoria e insieme elusiva (doveva essersi bucata da poco). Con voce petulante, cattiva, aveva detto: «Vuoi levarti dai piedi, porco giuda? Piantala di rompere! Sono stufa».