Per alcuni, l'occidentalizzazione del mondo e l'affermazione di un unico mercato mondiale, promosse dalla globalizzazione, costituiscono una vittoria della democrazia. Altri sostengono invece che la rete di interconnessioni regionali e globali stia minando i presupposti della democrazia, perché priva gli stati del controllo sulle loro vicende interne. Questo volume afferma che la globalizzazione economica non implica la globalizzazione della democrazia, né quella dei diritti, ma che crea le condizioni per una "democrazia a misura del mondo". Affinché ciò sia possibile occorre un vocabolario condiviso da tutti al quale possano ispirarsi idee diverse dello sviluppo umano, una cittadinanza universale collegata al contesto di ciascuna specifica cultura.