A grandezza naturale di Erri De Luca ha al centro della sua narrazione uno dei temi fondanti della vita umana: il rapporto con i genitori.
Ecco cosa dice lo stesso autore parlando di A grandezza naturale:
"Ho iniziato queste pagine da un ritratto di Marc Chagall che raffigura suo padre a grandezza naturale, uno a uno.
Lo fece a memoria e a distanza. Tra genitori e figli si apre la frattura di spazio e di tempo. Si allontanano anche abitando sotto lo stesso tetto."
Erri De Luca nomina anche la Teoria dei Nodi in matematica trasponendola in A grandezza naturale in narrativa: tra genitori e figli esiste dunque una narrativa dei nodi.
A grandezza naturale è un gioco di specchi e di rimandi, una melodia di base (il rapporto genitori e figli) che si moltiplica in infinite variazioni sul tema attingendo dai saperi più vari: filosofia, arte, matematica, logica, religione, storia, mitologia.
C'è tanta cultura e c'è moltissimo archetipo in A grandezza naturale: si parte da Isacco e dal nodo chiamato sacrificio che lo lega ad Abramo. Ci sono nodi che si sciolgono dolcemente, altri che si tranciano, altri ancora che rimangono lì, senza soluzione.
Forse solo la procreazione (o la decisione di non procreare) può risolvere dolori e mancanze di questo rapporto così complesso.
A grandezza naturale è un libro colto, ricco di citazioni e di sfumature, uno di quei testi la cui trama svela un fitto ordito.
"Negli atti di libertà presi e tenuti dalla mia generazione politica c'era l'impronta inevitabile dell'ingratitudine. Nelle tempeste affettive, dentro un bicchiere d'acqua o nell'oceano, non si diventa più grandi né minori di chi ci ha preceduto. Ci si trova alla fine in un ritratto a grandezza naturale".
A grandezza naturale è un libro che piacerà a chi ha letto
La figlia di Clara Usòn o
Un'Odissea di Mendelsohn.
Recensione di Stefania C.