In questa raccolta di versi, Giuseppe Rosato adatta non solo il tono ma anche la forma all'epigramma in lingua dialettale. L'autore attinge alla ricchezza della lingua natia e concerta nell'accordo di pochi versi, il ritmo allusivo dello sberleffo e quello notturno della nostalgia. Lancia il suo guanto di sfida alla società dei consumi, a quella arcaica, contadina e paesana, motteggiandone i proverbi e i canti.