Con grande versatilità linguistica, l'autrice riporta alla luce cinque storie esemplari di donne nate in epoche e contesti diversi e dà loro voce facendoci udire il suono del loro più profondo sentire in poemetti teatrali in forma di monologo o di dialogo. A Cleopatra, la regina egiziana che sedusse Roma, dà la parola per farci conoscere la passione vissuta con Cesare, suo "unico grande amore". A Marie Madeleine D'Aubray e Olimpia Mancini, protagoniste del periodo conosciuto come "Affare dei veleni" ai tempi del Re Sole, lascia spazio per dibattere sulle condanne per stregoneria e avvelenamenti. A Plotina, moglie dell'imperatore Traiano, offre un dialogo con "la donna del tempo" sulla morte del marito e la scelta di far nominare imperatore il figlio adottivo, Adriano. A Ipazia, la prima donna a dare un contributo concreto allo sviluppo della matematica, dà l'occasione di scrivere una lettera al padre Teone in cui spiega: "saprò sacrificare la mia vita, se necessario, per la verità e la conoscenza. [...] Vedi, Padre, ho scelto la solitudine e l'infertilità per essere madre di tutti e figlia del dubbio che mi tormenta".