La giovane Marley è assorta nella sua amata lettura quando riceve la visita del Fantasma del fascismo passato. Lo spirito la rimprovera di venire continuamente evocato a sproposito dalla retorica della sinistra che intravede lo spauracchio del fascismo ovunque e senza motivo. Si tratta solo di una fantasia anacronistica, dice, poiché il fascismo è morto, dice. Marley però si guarda intorno e osserva una società violenta, incattivita, razzista, repressiva e feroce e da quei retaggi di un fascismo passato, riscontrabili in tanti episodi che le accadono intorno, inizia il suo percorso nella società contemporanea, scandito dalle successive visite del Fantasma del fascismo presente e del Fantasma del fascismo futuro. Quello di Marley è un viaggio tragicomico, in tre tempi, una versione amara e non natalizia del Canto di Natale di Dickens, che la conduce verso un non troppo futuribile (e non troppo fantascientifico) futuro dove il fascismo si è riaffermato, seppur in vesti totalmente nuove, inaspettate, insospettabili e non facilmente riconoscibili. È a questo punto che Marley decide di intervenire e di interrompere la pericolosissima spirale...