I raccontages sono figli ibridi ed effetti collaterali di vecchi e nuovi reportages, raccolta di narrazioni fatte in vari paesi da personaggi conosciuti e frequentati dall'autore durante inchieste giornalistiche in pace e in guerra: personaggi che, incontrati casualmente in viaggio, e soltanto a volte direttamente o indirettamente coinvolti nelle inchieste, riferivano confidenze ed episodi legati alla loro vita privata. Di tali confidenze e ricordi personali si è cercato di riportare oltre che il contenuto essenziale anche il tipo di linguaggio usato e di approccio psicologico all'argomento percepito ed esposto secondo punti di vista inevitabilmente influenzati dai diversi ambienti sociali e culturali di chi li riferiva. Dei narratori, dove possibile, sono riportati, proteggendone l'anonimato, i tipi di attività che esercitavano. Altre storie invece sono assemblate da frettolose annotazioni tracciate su taccuini di viaggio. I raccontages sono la faccia umana, privata e segreta dei personaggi che hanno popolato i reportages giornalistici dell'autore: scie apparentemente minori di esperienze e sentimenti capaci di sopravvivere agli ingialliti momenti delle effimere cronache che involontariamente hanno comunque dato loro le gambe.