Il volume propone un'approfondita analisi storico critica nonché analitica e progettuale del Cimitero delle 366 fosse progettato, nel 1752, da Ferdinando Fuga sulla collina funebre di Poggioreale a Napoli. Un recinto funebre composto da un corpo di fabbrica principale a pianta rettangolare che preclude ad una corte interna il cui pavimento in basolato è punteggiato da trecentosessanta pietre tombali che, unite alle altre sei ospitate nell'atrio dell'edificio, coprono trecentosessantasei fosse ipogee per consentire l'inumazione dei defunti per ogni giorno dell'anno compreso gli anni bisestili. Ultimo rifugio per la classe meno abbiente della capitale del Regno delle due Sicilie, il cimitero di Ferdinando Fuga è l'alter ego architettonico del vicino Albergo dei Poveri, grande fabbrica settecentesca ed opera dello stesso progettista che avrebbe dovuto ospitare, in vita, tutti i poveri di Napoli. Il libro oltre a presentare una nutrita serie di contributi introduttivi è strutturato in tre capitoli ed un'appendice. Il primo capitolo intitolato: La storia. Il secondo capitolo: La mappatura del materico, del degrado e del dissesto. Il terzo capitolo: Il progetto di restauro e riconfigurazione. Un'appendice documentaria chiude il volume.