"222 West 23rd, l'indirizzo da comunicare al taxista. L'indirizzo del Chelsea Hotel che era stato fondato nel 1884 in stile gotico vittoriano su progetto dell'architetto Philip Hubert. Chi è nato tra gli anni '50 e '60, ha ascoltato rock, ha letto la Beat Generation, non può non avere assorbito questo mito dell'underground. 'Ci ho vissuto periodicamente dalla metà degli anni '90 fino a quando ha chiuso le porte', dice Fabio Torre, pittore, fotografo, artista che unisce rara sensibilità ad altrettanta cultura. Dopo averli conservati come un segreto, ha deciso di tirare fuori dal cassetto centinaia di scatti in pellicola e polaroid tutti realizzati al Chelsea Hotel, rigorosamente in bianco e nero, in cui predominano l'assenza, i vuoti fantastici, quei dettagli che ne rivelano il declino. Ora leggo che, completamente rinnovato, il Chelsea Hotel sta per riaprire, dubito però che il 2020 possa offrirci la stessa tipologia di clienti che lo ha reso un mito della storia americana, e allora le fotografie di Fabio Torre cristallizzano il tempo andato, immaginando, ancora, il Chelsea Hotel." (dall'introduzione di Luca Beatrice)