"Nel 2032 le persone vecchie non saranno invisibili: è difficile non vedere un battaglione rumoroso allegro e schierato contro gli stereotipi, pronto a impallinare chi ancora osa affidarsi a frasi automatiche, luoghi comuni, pigrizie mentali". Lidia Ravera coglie nella sua prefazione una delle ragioni di fondo di questo volume; la necessità di "mettere a tema", di attribuire la necessaria importanza ad una delle questioni più citate e meno studiate (ed ancor meno gestite...) della società italiana ai giorni nostri e nei prossimi decenni: l'innalzamento delle aspettative di vita e della longevità e quindi l'innalzamento dell'età media, abbinato al calo delle nascite, e la conseguente trasformazione dell'Italia in un Paese sempre più "anziano". Bruno Pizzica dello Spi Cgil Emilia-Romagna e Fausto Viviani di Auser Emilia-Romagna evidenziano a loro volta nella presentazione come '2032: idee per la longevità nasca' "...proprio dalla voglia (l'esigenza) di ragionare, senza un esplicito e condiviso filo conduttore, di quale potrà essere la condizione anziana nel prossimo futuro (il 2032, appunto), provando a superare una certa riottosità generale a confrontarsi con lo scenario che ci si troverà di fronte". L'appello al confronto sulla longevità è stato positivamente colto da vari e autorevoli interlocutori. Alle analisi e proposte di studiosi di demografia, economia, sociologia, urbanistica e geriatria si alternano le riflessioni di esponenti dell'associazionismo, del mondo sindacale, politico e istituzionale, della chiesa cattolica. Al rigore dell'inquadramento scientifico di una vicenda complessa e al confronto fra articolati percorsi di gestione concreta dei processi si affianca qualche spunto ironico, che aiuta a non farsi sopraffare dalle indiscutibili difficoltà, presenti e future. E ad affrontarle, come ci suggerisce Lidia Ravera "... soprattutto: senza paura". Prefazione di Lidia Ravera.