Femminicidio e violenza domestica sono parole purtroppo di uso quotidiano, contrastate sempre più dalla diffusione dei Centri antiviolenza. Ma che cosa è un Centro antiviolenza, come si costruisce una Casa delle donne contro la violenza? Che cosa offre? Come si trova? Chi ci lavora? Come si finanzia? Perché è diversa da un servizio psicosociale? L'autrice ha scritto un racconto liberamente ambientato nella Casa delle donne di Bologna, dalla nascita nel 1991 fino al 2021. La voce narrante è quella di Francesca, venticinquenne studentessa di medicina, femminista, che assiste da sempre, impotente, ai maltrattamenti della madre da parte del padre. Riesce a difendere sé stessa, ma non a sottrarre alle botte la madre. Nel 1985 incontra altre giovani donne desiderose come lei di fare qualcosa di concreto per aiutare le donne che subiscono violenza. Un piccolo gruppo che riteneva la cura una forma importante di lotta e di militanza, valutando non più sufficienti i momenti di elaborazione teorica. Il gruppo dopo anni di studio e ricerca in giro per l'Europa elabora il progetto della Casa delle donne, che con il contributo di elette nelle Istituzioni, avrà finanziamenti da Comune, Provincia e Regione. Il 18 febbraio 1991 inizia il lavoro della prima Casa delle donne in Italia. La vita di Francesca è ad essa strettamente intrecciata, anno dopo anno, crescono assieme. Lei e tutti i personaggi che compaiono nella storia e le loro vicende, sono frutto della fantasia. Tutto il resto appartiene alla realtà.