Fumiko Hayashi (1903-1951) arriva a Tokyo dalla provincia all'inizio degli anni venti. Giovane, determinata, eccentrica, ribelle e senza un soldo, insofferente alle regole, anticonformista nella vita come nella scrittura, donna, di bassa estrazione sociale, illegittima, è fatalmente destinata alla discriminazione in una società patriarcale come quella del Giappone prebellico. Eppure, nel 1928, la pubblicazione sulla rivista «Nyonin geijutsu» (L’arte delle donne) delle prime puntate del “diario poetico” Horoki (Diario di una vagabonda) le regala un immediato e inatteso successo. Attraverso le pagine dei suoi romanzi e racconti, Hayashi porta all'attenzione del pubblico prostitute e diseredati: una zona liminale, ibrida della società, fino ad allora ignorata dalla letteratura. E nel contempo costruisce consapevolmente una sorta di alter ego letterario, modello per tutte le sue eroine: una donna alternativa e trasgressiva, bastante a se stessa, solitaria. Una donna che proprio nella povertà, nell'incertezza del domani, lotta e riesce infine a raggiungere l’indipendenza economica ed emotiva, a realizzarsi nel lavoro e nel privato.
Paola Scrolavezza insegna lingua e letteratura giapponese presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e presso l’Università di Bologna. Si occupa in particolare di letteratura femminile moderna e contemporanea, nonché di scritture di genere, noir e SF. Ha al suo attivo traduzioni di opere di Higashino Keigo e Ogawa Yoko. Per Marsilio è co-autore, con Luisa Bienati, di La narrativa giapponese moderna e contemporanea (2009).