Nel 1981 Massimo Troisi regala al già numeroso pubblico televisivo il suo primo film "Ricomincio da Tre", vero capolavoro di metalinguaggio cinematografico regionalistico italiano. Scoperto dalla RAI e da Enzo Trapani nel trio "La Smorfia", il compianto artista napoletano dimostrava sin dagli esordi una capacità di comunicazione straordinariamente diretta e completa, troppo per rimanere confinato nella scatola del piccolo schermo. Il passaggio da una dimensione quasi teatrale, dove il nostro si esibiva con poco più di una calzamaglia nera in "La Sberla" (1979), a un "road movie" dai dintorni geografici limitati avviene senza intoppi. Lievissimo e mai noioso, il film ci delizia in modo secco e semplice : ne sono testimoni la fotografia curata al minimo e le inquadrature esclusivamente a servizio della narratività. Ciò che conta è la parola ed il fatto che Troisi si sia diretto da sé, evidentemente poco disposto a cedere in pasto a altri la sua delicata interpretazione. Come un nuovo Eduardo avvolge lo spettatore in un contesto senza fronzoli trascinandolo con il suo dialetto stretto e i suoi argomenti surreali. Le musiche di Pino Daniele risultano decisive nell'economia di una sceneggiatura al passo con le tematiche dei suoi tempi, più lontana dalla tv e più propensa ad un ritmo del tutto opposto a quello della commedia all'italiana anni 60. Non mancano neppure accenni di colore grazie a un folle cameo di Marco Messeri, all'amico Lello Arena, al grottesco Michele Mirabella, alla mamma apprensiva Deddi Savagnone e al formidabile Lino Troisi, a tratti persino toccante nel monologo con la Madonna. Non solo caratteristi ma preziose "virgole" per arricchire un discorso comunque pregevole. (Stefano Cocchi - Terminal Video Italia)