Dennis Burd, studente di cinematografia, è deciso a mettere in atto gli insegnamenti del proprio maestro secondo il quale bisogna avere il coraggio di 'mettere il proprio nome sopra il titolo' del film che sì vuoi realizzare. La formula equivale a 'essere protagonisti' della propria pellicola e Dennis ci si mette, riprendendo se stesso e i propri familiari, quasi trasformandosi in agente di spionaggio domestico. L'oggettività familiare, tuttavia, lo condurrà ad essere un 'fotogramma della propria vita', cioè un giudice perplesso. E di fenomeni assurdi ne registra parecchi. La signora Byrd, tendente all'automacerazione interiore, inventa ogni giorno suicidi fallimentari. Suo marito, il dr. Byrd, è sempre intento a palpeggiare le infermiere della clinica e sarebbe disposto a approfittare delle indisposizioni di Kristina, la fidanzata del figlio maggiore James, per mettere le mani anche su di lei. James Byrd, capo-scout che tenta di ricondurre i suoi dipendenti a vita spartana, prima di legarsi a Kristina nella festa del fidanzamento ufficiale, la costringe a sottoporsi a massacranti tests: la rinuncia al fumo, all'alcool, alle droghe, ai cibacci, al sesso. Dennis vorrebbe, mediante le proprie riprese, fornire alla mamma la documentazione per il divorzio ma i suoi sforzi finiscono solo per denunciare le carenze di tutti i congiunti. Kristina, finalmente conscia delle manie di James, scopre Dennis e gli impedisce di congelarsi quale immobile fotogramma.