La vicenda è ispirata al processo Rosemberg, nel quale due coniugi ebrei-americani, Julius ed Ethel, furono condannati alla sedia elettrica, per aver trasmesso dei segreti atomici ai Russi. L'esecuzione avvenne nel carcere di Sing Sing il 19 giugno 1953. La colpevolezza dei Rosemberg non fu mai provata. La follia maccartista del tempo esigeva dei capri espiatori. Fu inutile ogni appello alla clemenza di alte personalità, perfino del Papa, Pio XII, che per ben due volte domandò inutilmente la grazia. I nomi dei Rosemberg nel film sono cambiati in Rochelle e Paul Isaacson. La storia è vista in un flash-back quasi continuo attraverso Daniel, figlio dei due condannati il quale, dopo il tentativo di suicidio della sorella Susan, va alla ricerca della verità riguardo ai suoi genitori e alla validità del processo che li ha condannati alla morte. La vicenda appare semplice nella sua linearità e invece nel film è molto complicata, perché il regista si è ispirato al denso romanzo di E.L. Doctorow: "Il libro di Daniel".