"La caduta della casa Usher", tratto dal racconto omonimo di Edgar Allan Poe, non può essere considerato solo una trasposizione dal testo di Poe, ma rappresenta un tentativo molto più complesso. Il film è infatti costruito su un insieme di più racconti - tra i quali quello del titolo, "Il ritratto ovale", "Ligeia" - e non solo ci immerge nelle pagine inquietanti di Poe, ma riesce a rendere la vena claustrofobica e il senso di fatalità in ogni suo fotogramma. Le atmosfere allucinate di Poe diventano immagini che trasformano elementi naturali in eventi capaci di suscitare inquietudine: il vento, la penombra,gli oggetti che si muovono senza che nessuno li abbia toccati. Il film ottiene così effetti simili all'espressionismo ma servendosi di metodi del tutto diversi, dall'illuminazione all'utilizzo del ralenti. Per la realizzazione di questo film, Epstein, grande figura di teorico e di cineasta, si avvalse come aiuto regista dell'allora ventottenne Luis Bunuel.