Le barzellette appartengono a tutti. Ogni paese ha il suo genere di umorismo. Ogni dialetto si diverte a canzonare la realta' usando i suoi modi specifici. Ogni epoca della storia si puo' raccontare con una storiella buffa. Ogni nostra debolezza umana e' stata fotografata in maniera caustica da decine di barzellette che mettono a nudo il ridicolo della vita. Non solo. Tutti le raccontano. Studenti, avvocati, medici, mogli, carabinieri, camerieri, politici, commercianti, operai, giudici, i quali spargono ogni giorno, a macchia di leopardo, le nuove invenzioni dell'umorismo nazionale popolare. La barzelletta si racconta, si diffonde, si tramanda. Ma oltre al "popolo", anche i grandi cervelloni del pianeta fanno a gara per stupire gli amici con aforismi e storielle buffe. Da Winston Churchill ad Albert Einstein, da Berlusconi a Umberto Eco, da Gillo Pontecorvo a Roman Polanski, il mondo dell'intellighenzia e' sempre stato in prima linea nell'esercito dei barzellettieri. Il tutto, poi, finisce convogliato nelle migliaia di siti Internet che catalogano il sapere buffo dell'umanita'.