Varlam Šalamov nacque a Vologda, nella Russia occidentale, figlio di un sacerdote e insegnante ortodosso. Il padre era di vedute progressiste ed era un sostenitore della Rivoluzione d'Ottobre. Nel 1914
Šalamov entrò nel ginnasio di St. Alexander e si diplomò nel 1923 venendo poi ammesso alla facoltà di Diritto all’università di Mosca.
Durante gli anni di studio Šalamov si appassionò di letteratura amando in particolare Puskin, Pasternak, Dostoevskij, Joyce e Hemingway.
Šalamov fu arrestato nel 1929 e condannato a tre anni di lavori nella città degli Urali settentrionali Višera, con l’accusa di aver distribuito copie del Testamento di Lenin, critiche nei confronti di Stalin. Tornò a Mosca nel 1932, dove lavorò come giornalista e riuscì a vedere pubblicati alcuni suoi saggi e articoli tra cui il suo primo racconto Le tre morti del Dottor Austino.
Nel 1937 Šalamov fu nuovamente arrestato per attività trotskiste controrivoluzionarie e inviato a Gulag siberiano della Kolyma. Nel 1951, Šalamov fu rilasciato dal campo e continuò a lavorare come assistente medico per i campi di lavoro forzato. Dopo il rilascio, dovette affrontare lo scioglimento della sua famiglia, inclusa una figlia che si rifiutava di riconoscerlo come padre. A Šalamov fu permesso di lasciare la città siberiana di Magadan nel 1953 dopo la morte di Stalin per recarsi in un villaggio vicino a Mosca.
Dal 1954 al 1973,
Šalamov lavorò al suo libro di racconti sulla vita nei Gulag,
I racconti di Kolyma. Nel 1957, a quattro anni dalla morte di Stalin,
Šalamov fu riabilitato politicamente e divenne corrispondente della rivista letteraria Moskva. In questo periodo conobbe scrittori importanti come
Aleksandr Solženicyn,
Boris Pasternak e
Nadežda Mandel'štam. La sua salute, tuttavia, era stata compromessa dagli anni nei campi e ricevette una pensione di invalidità.
Le prime traduzioni de
I racconti di Kolyma furono pubblicate in Occidente nel 1966 mentre l’edizione completa in lingua russa fu pubblicata a Londra nel 1978.
Con il peggioramento della sua salute,
Šalamov trascorse gli ultimi anni della sua vita in una casa per scrittori anziani e disabili gestita dall’Unione degli scrittori sovietici a Mosca.
Šalamov morì il 17 gennaio 1982 e, nonostante fosse ateo, ricevette una cerimonia funebre ortodossa e fu sepolto nel cimitero di Kuncevo, a Mosca.
I racconti di Kolyma furono infine pubblicati in patria nel 1987, quando ormai l’Unione sovietica era vicina al crollo.