Nato in Inghilterra nel 1832, sin dalla giovane età mostra una fervente inclinazione per la
matematica e diventa, in seguito, docente pur non amando in particolar modo la professione. Nella sua vita, Carroll non si è interessato unicamente alla matematica e alla scrittura: la
fotografia, infatti, diventa presto un hobby per il giovane autore e, curiosamente, è giunto fino a noi uno scatto di Alice Liddell, la bambina che probabilmente ha ispirato il romanzo di successo mondiale. La sua passione per la fotografia, all’epoca un’attività nuova e in pieno sviluppo, lo porta a diventare uno dei fotografi più importanti dell’età vittoriana.
La vita privata di Carroll è costantemente afflitta dalle condizioni di salute dell’autore che si ripercuotono nei suoi rapporti sociali e anche negli scritti: oltre a soffrire di balbuzie, non sente bene da un orecchio a causa della pertosse e, con alta probabilità, è soggetto a una forma acuta di emicrania.
Prima della pubblicazione del romanzo, Carroll sperimenta la poesia e scrive alcuni racconti, senza riscuotere alcun successo. Nel 1865, la pubblicazione del libro ottiene il consenso del pubblico e l’autore acquisisce fama e prestigio. Nel 1872, Carroll pubblica anche il seguito,
Alice attraverso lo specchio, sulla scia del primo.
Atmosfere oniriche, un mondo con le sue strambe regole e curiosi personaggi, il romanzo di Carroll, tradotto in moltissime lingue, fa ormai parte dell’immaginario d’infanzia di tutti i bambini, ma è apprezzato anche dagli adulti che ne adorano gli scenari fantastici e i caratteri eterni del Coniglio Bianco, della Lepre Marzolina e del Cappellaio Matto.