John le Carré nacque il 19 ottobre 1931 a Poole, Dorset, Inghilterra. Scontento del regime duro della scuola pubblica inglese dell'epoca partì presto per studiare lingue straniere all'Università di Berna in Svizzera, dal 1948 al 1949. Nel 1950 fu chiamato al servizio militare e fu arruolato nel Corpo di intelligence dell'esercito britannico di guarnigione nell'Austria occupata dagli Alleati, lavorando come interprete di lingua tedesca. Nel 1952 tornò in Inghilterra per studiare al Lincoln College di Oxford, dove lavorò segretamente per il servizio di sicurezza britannico, MI5, spiando gruppi di estrema sinistra.
Le Carrè si laureò nel 1956 in lingue moderne insegnando poi francese e tedesco all'Eton College per due anni. Lasciato l’insegnamento, diventò un ufficiale dell'MI5 nel 1958. Pur rimanendo attivo come ufficiale dell'MI5,
le Carrè iniziò a scrivere il suo primo romanzo,
Chiamata per il morto (1961).
Nel 1960, Cornwell si trasferì all'MI6, il servizio di intelligence estero, e lavorò sotto copertura all'ambasciata britannica di Bonn; fu poi trasferito ad Amburgo come console politico. Lì scrisse il poliziesco
Un delitto di classe (1962) e
La spia che venne dal freddo (1963), come
John le Carré, pseudonimo richiesto perché ai funzionari dei servizi segreti era proibito pubblicare con il proprio nome. Dopo il successo internazionale ottenuto dal romanzo, le Carrè decise di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura.
Il libro successivo di
le Carré,
Lo specchio delle spie (1965), fu pensato come una satira sui servizi segreti e racconta di una missione di spionaggio tanto tragica quanto inutile.
Il personaggio George Smiley ha un ruolo centrale in cinque romanzi (
La talpa,
L'onorevole scolaro,
Tutti gli uomini di Smiley, oltre ai già ricordati
Chiamata per il morto,
Un delitto di classe) e compare anche nei successivi
Il visitatore segreto (1991) e
Un passato da spia (2018). Smiley è stato pensato da
le Carrè come un antidoto a James Bond, considerato più un gangster internazionale che una vera spia. Smiley è al contrario un burocrate sovrappeso e occhialuto che usa l'astuzia e la manipolazione per raggiungere i suoi scopi.
Una spia perfetta (1986) racconta l'educazione di Magnus Pym, alter ego dell’autore stesso, dall'infanzia alla decisione di diventare una spia.
Con la caduta del Muro di Berlino e la fine dell’Unione Sovietica, la scrittura di
le Carré si è orientata alla rappresentazione del nuovo mondo multilaterale. Il suo primo romanzo successivo alla Guerra Fredda,
Il direttore di notte (1993), tratta del contrabbando di droga e armi nel oscuro mondo dei signori della droga latinoamericani, delle losche entità bancarie caraibiche e dei collusi funzionari occidentali.
Come giornalista,
le Carré scrisse
La pace insopportabile (1991), la storia di Jean-Louis Jeanmaire, ufficiale dell'esercito svizzero che spiava per l'Unione Sovietica dal 1962 al 1975.
In
Il giardiniere tenace (2001)
le Carrè denunciò il cinismo delle multinazionali farmaceutiche mentre in
Il canto della missione (2006), affrontò temi politici e razziali legati alle contraddizioni della globalizzazione.