Questo meraviglioso romanzo è tra le più alte espressioni del genere del
romanzo storico europeo, che in quegli anni stava affermandosi grazie all’opera di Sir Walter Scott. Scegliendo il romanzo come genere letterario per la sua opera, Manzoni ha avuto la possibilità di impostare la narrazione con estrema libertà e di giocare con la lingua in base al ceto sociale dei numerosi personaggi. Il suo scopo era quello di
rinnovare la cultura italiana in chiave europea e borghese attraverso una storia accessibile a un vasto pubblico, a differenza delle opere che fino a quel momento erano destinate quasi esclusivamente ai ceti colti.
La storia di Renzo e Lucia è una
metafora dei mali della storia, che i protagonisti sperimentano in prima persona sia in ambito politico che in ambito sociale. Alla fine capiranno però che la negatività degli eventi costantemente presente nella realtà quotidiana fa parte di un disegno divino più grande e che dal male subìto si possono trarre insegnamenti utili e positivi.
Manzoni si dedica anche alla
poesia - basti pensare a Inni Sacri – e si concentra anche sull’
ingiustizia sociale, tema largamente trattato in
Storia della colonna infame, in cui l’autore racconta e critica aspramente la decisione dei giudici di condannare due innocenti ritenuti colpevoli di aver diffuso la peste a Milano nel 1630.
Oltre al suo più grande successo Manzoni pubblica
Adelchi, una tragedia ambientata nel periodo in cui Carlo Magno contribuisce alla caduta dei longobardi, ovvero il 700. L’intera opera è il risultato di una ricerca storica puntigliosa da parte dell'autore ed è un
dramma storico dal linguaggio lirico che a volte presenta un’
impronta altamente intensa e teatrale e che vuole far riflettere il lettore sulle conseguenze negative che può avere una passione incontrollata.