Zero avanti Cristo. E dopo Cristo? Ecco, per passare all'attualità, nel 2019 una vita avventurosa, che si rivela sotto il segno dell'anomia e dell'incomunicabilità: uomini e donne in agitazione cercano sollievo nella bohème, sia essa festosa o più spesso penitenziale e disfattista. Amici, amanti, musica, poesia, Roma, Parigi, lavoro, infortuni, alcool, droghe, tutto, nel bene nel male, nutre un potente ma cieco desiderio di ritrovata normalità. Fatta di che cosa? Tra digiuni e orge, dolori ed ebbrezze, angosce e incantesimi, il bilancio della giornata si chiude immancabilmente in passivo. Ciò non toglie, eccezionalmente, una riserva intatta di innocenza, ridotta a quel barlume insopprimibile di dignità, che spinge verso un isolamento, dove tutto può succedere: anche lo scatto verso una religiosità feconda, evenemenziale, alla quale si addice il racconto arioso di una conversione senza infingimenti pietistici e senza forzature apologetiche. A raccontarla il movimento sotterraneo del miracolo desta l'eco più duratura nell'inviolabile silenzio di un Battistero, accorpato ad una Basilica romana, dove il battesimo ricevuto dall'artista francese imprime più marcato e solenne il sigillo dell'«ordine eterno di Dio».