«Scrivere in tempi di pandemia è un'impresa ardua per diversi motivi. Se studiare, ricercare, scrivere mirano a trovare un senso, non possiamo negare che questo senso, in questi giorni, sfugge più che mai. È sempre impresa difficile chiedere a chi vive un momento quale sia il senso di ciò che sta vivendo e come sta cambiando il suo modo di essere. Siamo troppo immersi nell'oggi, forse anche poco pensanti, comunque distratti da tanti messaggi, con un disagio psicologico, che sfiora anche aspetti patologici. Per quanto sappiamo che le risposte più sagge verranno dopo, quando il tutto sarà completamente passato, nessuno può negare che abbiamo anche bisogno di risposte, qui e ora. Altrimenti ci sfugge il senso del tempo».