Riconoscere i segni dell'originalità che sta alla radice della città come fenomeno non solo storico ma anche antropologico è oggi più difficile. La crisi che il mondo sta attraversando è anche e soprattutto una crisi del patto sociale, una crisi della convivenza, una difficoltà profonda a rispondere alla domanda: cosa ci tiene insieme? Sognare una Milano con i Navigli a cielo aperto e riempirla di grattacieli senza nesso con la storia della città, vagheggiare una città a misura d'uomo identificata con la lentezza o la rarefazione del traffico sono aspetti, uguali e contrari, di un unico nodo irrisolto, che abbiamo identificato con il problema della cura. Della cura della città e della cura della singola persona, perché è nella cura della persona il termometro della cura della collettività. Siamo persuasi, e questo libro di racconti lo descrive, che questo sia il problema culturale su cui si deciderà, negli anni a venire, l'identità milanese. Sono le "vacanze milane" in cui si imparerà, come il protagonista, cosa sia una metropoli dei nostri giorni vissuta da soli, ma con la scoperta di un dono, non troppo nascosto... Prefazione di Giacomo Poretti, postfazione di Riccardo Bonacina.