Una Repubblica Sociale, fra i tanti libri sull'argomento, è forse quello che meno di tutti ha l'ambizione di entrare nella storiografia, non avendo pretese scientifiche ma, non per questo, manca di quell'ansia di verità, di quel bisogno di giustizia che, in quasi un settantennio, gli ultimi protagonisti di quell'avventura si attendono. Inutilmente. Ed è proprio per questa continuata detenzione morale, in cui anche l'autore si sente ristretto, che il libro rimane nella sua dimensione particolare dalla quale non è capace di liberarsi. Il libro non ha quindi la pretesa di una ricostruzione storica, cronologicamente ordinata, ma vuole essere piuttosto una miscellanea di avvenimenti in cui predomina l'elemento di valore umano, che è quello che più conta per l'autore. Tuttavia nel libro si ritrovano elementi di rilevanza storica e politica che non trovano ascolto per l'altrui sordità.