Oggi il tema dei rapporti tra mondo televisivo e sistema politico è di grande attualità in Italia, ma non si tratta di un problema nuovo o circoscritto agli ultimi vent'anni. Una «questione televisiva», nel nostro Paese, è sempre esistita fin da quando, a metà degli anni Cinquanta, partirono le prime trasmissioni televisive e da allora intellettuali e politici si sono confrontati (e sovente scontrati) sulle modalità che doveva assumere la gestione dell'apparato radiotelevisivo. Perché la TV italiana è sempre apparsa un'appendice della politica, uno strumento asservito al potere e ai partiti? Il volume parte da questo interrogativo per indagare le relazioni tra televisione e politica nella fase in cui radio e TV erano di esclusivo monopolio pubblico. Dagli anni Cinquanta alla metà degli anni Settanta (la prima grande riforma della RAI è del 1975), il volume ricostruisce la storia del «governo della televisione» in Italia; ma si potrebbe anche dire la storia della «televisione del governo».