Un crimine di guerra mai risolto descrive la vicenda di sei generali internati nei campi di concentramento dopo l'armistizio, IMI, uccisi per mano nazista durante la marcia di evacuazioni dal Lager in cui erano stati imprigionati. Dalla fine del conflitto sino ai nostri giorni la figlia del generale Alberto Trionfi, Maria Trionfi, ha tenuto fede ad uno scopo: rintracciare l'assassino del padre e degli altri generali uccisi il 28 gennaio 1945 avvalendosi anche dell'abile cacciatore di nazisti Simon Wiesenthal. Il volume si realizza come un'indagine corale in cui all'inedito carteggio tra la Trionfi e Wiesenthal si intrecciano documenti di varia natura come le comunicazioni epistolari con il Zentrale Stelle - Ufficio Centrale per l'inchiesta sui crimini nazionalsocialisti - a seguito dell'istituito processo contro colui che aveva commesso il fatto, tuttavia senza alcuna comminazione di pena per un disguido tra la grafia e la fonetica del cognome. Il libro: "decisamente fuori dal comune. Né una biografia, né un saggio sugli IMI, né tantomeno un volume di denuncia contro un'ingiustizia giudiziaria, è tutte queste cose insieme e non solo.