Chi è davvero Donald Trump? Quale obiettivo sta perseguendo? Com'è possibile che i primi tre mesi della sua presidenza siano sono stati così dirompenti, segnati da una serie di azioni talmente violente da far andare letteralmente in pezzi l'intera struttura dello Stato, alleanze consolidate da decenni, scelte sulle quali sembrava reggersi l'intero ordine mondiale? Per troppo tempo si è preferito fermarsi agli aspetti esteriori di Donald Trump, al carattere irrituale del suo modo di interpretare la presidenza, al suo temperamento istrionico, senza voler guardare cosa si agitava davvero dietro la maschera. Solo quando le decisioni sono diventate apparentemente incomprensibili, e forse era già troppo tardi, si è davvero cercato di capire quale disegno si celasse dietro il presidente e chi fossero i reali decisori al suo fianco. Solo ascoltando i discorsi, e leggendo gli scritti di chi gli è stato più vicino in questi ultimi anni, è stato possibile intravedere l'aggregarsi di un nuovo progetto politico, il convergere di un coacervo di persone che punta alla destabilizzazione degli Stati Uniti come li abbiamo conosciuti finora. Un raggruppamento straordinario di capitali privati, tecnologia e capacità di controllo sulla società e di governo dell'opinione pubblica come mai era accaduto nella storia. Una confraternita di uomini incredibilmente potenti, che trovano nel presidente e nel vicepresidente il volto pubblico di un progetto che affonda le sue radici in una visione del mondo estrema, a tratti inquietante. Uomini così influenti da spingere a guardare alla presidenza americana non più come a un singolo, ma a un gruppo: sono loro The Presidents, quelli da cui potrebbe dipendere anche il nostro futuro.