Poema epico in dodici libri, la Tebaide (92 d.C.) narra le vicende della mitologica guerra dei Sette contro Tebe scatenata dalla rivalità tra Eteocle e Polinice, i figli di Edipo che regnano sulla città. Sulle orme dell'Eneide virgiliana, la Tebaide traduce nel linguaggio dell'esperienza moderna lo spirito della tragedia classica e ci appare come un lungo sguardo sull'uomo e sul suo ineluttabile destino di sofferenza. Conferendo ai propri eroi un significato universale, Stazio induce il lettore di ogni epoca a interrogarsi sui temi dell'eroismo e della speranza, della disperazione e del dolore, comunicandogli quella commozione in cui è dissimulata l'anima dell'opera.