I testi di Nicola Russo entrano in un libro dopo aver già preso corpo sulla scena. E non sarà un caso, per la storia stessa dell'autore, che è arrivato alla scrittura dopo aver frequentato a lungo il palcoscenico. È il motivo per cui questi tre testi raccontano e segnano i momenti di un'esperienza che lui ha condotto in prima persona, [...] l'attore si è fatto autore, cominciando una sorta di circumnavigazione attorno all'umano, nel senso della persona che nei suoi rapporti e nei suoi riflessi si proietta verso l'altro da sé. Non si può dire se quel percorso fosse già stato programmato fin dall'inizio, ma appare piuttosto evidente ora che si è compiuto. E questi tre testi lo testimoniano. [...] L'elemento sorprendente della scrittura è come questi dialoghi interiori siano in ogni momento semplici e comprensibili al vissuto di ogni spettatore, con una capacità di penetrazione che fa delle creature sulla scena strumento di emersione di situazioni e problematiche profonde. Dove la difficoltà di quel vivere, dietro le apparenze del quotidiano, svela parti nascoste o volutamente accantonate da ognuno. (dalla prefazione di Gianfranco Capitta)