Il volume propone un bilancio scientificamente aggiornato ed efficace sulla figura e sulle opere di Torquato Tasso, fornendo allo stesso tempo un inquadramento dell'autore nella cultura del secondo Cinquecento. Lo sforzo unanime di autori e autrici è soprattutto mirato a superare letture ormai attardate e reiterate in modo inerziale, che vedono ancora in Tasso il malinconico e umbratile cantore della stagione della Controriforma, secondo una prospettiva interpretativa che contrappone una prima stagione, caratterizzata da esiti creativi felici, a una seconda, contraddistinta da una progressiva e irrimediabile decadenza. Il libro va quindi nella direzione di un auspicato rinnovamento critico e interpretativo, nella convinzione che a un esame ravvicinato, condotto in primo luogo per via filologica, attraverso lo studio dei manoscritti e della tradizione delle opere, la figura di Tasso possa assumere un diverso colore. Alla luce di queste considerazioni, il volume è stato organizzato in modo da fornire allo studioso e al lettore una mappa dei principali fronti dell'impegno tassiano, seguendo una linea latamente cronologica, dai poemi giovanili sino alle ultime opere, aggiungendo al quadro percorsi di attraversamento tematico dell'intera produzione letteraria (lingua e stile, la biblioteca, il sacro).