Un'indagine a tutto campo sulla storia economica, sociale e politica di Siracusa negli ultimi sessant'anni: la nascita e gli sviluppi del l'industrializzazione; il ruolo svolto dall'agricoltura, dal commercio, dall'artigianato e dal credito locale; l'incontro della città con il miracolo economico e con i movimenti collettivi degli anni settanta; le propensioni politiche e la formazione della classe dirigente; il ruolo degli intellettuali e delle istituzioni culturali nella costruzione dei processi identitari; la crescita edilizia e l'uso del territorio. Si tratta di una città che conserva un patrimonio archeologico e storico-artistico tra i più imponenti d'Italia e che ha visto l'insediamento di uno dei più grandi poli petrolchimici d'Europa. Una realtà urbana che oggi però fa i conti con il declino industriale, la debolezza del sistema infrastrutturale e dei servizi, ma anche con l'aumento dei flussi turistici e il dinamismo dell'agricoltura orientata verso l'agroindustria. Il testo propone una linea di lettura della storia della città in età repubblicana a partire dalla difficoltà delle classi dirigenti di governare lo sviluppo. Una modernizzazione accelerata che ha generato ricadute immediate in termini di reddito e di consumi, ma ha posto le basi per distorsioni di lunga durata. Prefazione di Carlo Trigilia.