La protagonista di "Storia della mia lingua" è una giovane donna che lavora nel mondo letterario e che da poco si è trasferita in Spagna da un paese del Sud America insieme al marito e alla figlia. Lo studio dentistico a cui si rivolge le dice che i suoi problemi odontoiatrici dipendono da un modo sbagliato di usare la lingua e le suggerisce di imparare una maniera nuova, diversa e controllata, di muoverla. Da questo invito nascono i testi-satellite di cui si compone l'ultimo libro della scrittrice cilena Claudia Apablaza: ricordi d'infanzia, letture, sessioni di psicoanalisi, episodi di vita quotidiana, ossessioni e riflessioni su scrittura, maternità e migrazione, che insieme formano una luminosa costellazione attorno al pianeta-lingua nelle sue diverse accezioni, non solo organo fisico di deglutizione e masticazione, ma anche simbolo di libertà espressiva e insieme di potenziale incomunicabilità.