Il filo che lega le riflessioni di Simmel, nella prospettiva originale proposta dai curatori, è quello dell'estetica sociale, ovvero lo studio dei fenomeni sociali alla luce dei metodi attinti dall'estetica, intesa sia come teoria della percezione sensibile sia come teoria dell'arte. Unendo l'interesse per le costanti antropologiche a un più sociologico «senso intensissimo del presente», Simmel ci insegna a riconoscere nell'estetica una dimensione costitutiva della società umana e a distinguere le modificazioni storiche del sensorio promosse dall'avvento del moderno stile di vita. Giochi di sguardi e di odori, ornamenti e corteggiamenti, ponti e porte, manici e cornici, mode e tipi urbani, fiere industriali e trasformazioni della sensibilità: l'estetica sociale non è solo un capitolo imprescindibile della filosofia di Simmel, ma un pensiero vivente, ancora valido per esplorare la nostra estetica quotidiana e per comprendere le trasformazioni della società contemporanea.