Quello che distingue gli autori esaminati all'origine di movimenti spiritualistici del '900 è il loro porsi come presunti portavoce di verità iniziatiche, esoteriche o religiose. Pur differendo nelle loro idee, tuttavia, erano unanimi nel ritenere il proprio punto di vista calato dall'alto, alla stregua di un "in verità in verità vi dico", per quanto non dimostrabile né verificabile. Ciò è stato sufficiente a creargli intorno una platea di seguaci pronti a difenderli a spada tratta convinti anche loro di possedere la verità. Ovviamente queste platee sono in contrasto tra di loro considerandosi vicendevolmente incapaci di capire e di seguire la strada tracciata da quello che considerano una sorta di "inviato" capace di far chiarezza sulle cose del mondo e di offrire il rimedio per ottenere la salvezza, la conoscenza o il potere. Con diverse citazioni il sufismo (il misticismo dell'Islam ma dall'essenza universale che nella sua forma genuina secolare si è sempre affrancato dagli orpelli dottrinari e superstiziosi facendosi promotore della libertà di pensiero, della ricerca e della scienza) è preso come pietra di paragone ed esempio.