«Cammina per strada con passo fluttuante a evidenziar la sinuosa forma del bacino, porta capelli castani ricci e sciolti al vento, carnagione dal colore olivastro, carnose labbra, occhi verdi come smeraldo, un ciondolo di collanina le fuoriesce dalla veste danzando a seconda dell'incedere dei passi suoi, petto prosperoso eppur non usa artifizi come solitano fare altre fanciulle per meglio mostrare le proprie grazie, né troppo alta né troppo bassa ma di altezza giusta. La scorsa volta son certo che lei abbia notato lo sguardo mio tra la folla di uomini che la osservavano, e m'ha anche sorriso, illuminando a giorno il buio della sera». Quinto capitolo del romanzo d'appendice "Caravaggio deve morire!". Roma, via Santi e Apostoli, Palazzo Colonna, nuovi personaggi fanno breccia nella vita (e nel cuore) del ventunenne pittore di Caravaggio. Michelangelo Merisi e Giovanni Baglione gironzolano presso le bancarelle di una singolare fiera tra armi, zingare indovine e ramarri. La serata, in principio vissuta all'insegna dello svago, si rivela invece essere prospera di pericoli, ma anche d'amore, o meglio... sette scudi d'amore. La "fanciulla dalla olivastra carnagione" riappare a pochi passi da Michelangelo. Solo la nube di polvere aizzata dal passaggio di una carrozza ostacola l'incrociare dei loro giovani sguardi.