Tra cori di voci 'fuori dal coro' occupate a rivendicare sonoramente gli effetti benefici e salvifici del leggere, ecco profilarsi il revival della lettura come affare, industria, consumo, assessorato e commercio. E come religione. Intimazioni ed esortazioni a leggere calano da ogni parte nel pianeta degli Yahoo, dell'i-Pod e dei social network. Costretti a leggere dalla retorica di cui sono artefici, i cittadini di Yahoo si rifanno considerando la lettura un'esperienza intellettualistica, sapienziale, finalizzata all'autopromozione sociale, allo sviluppo muscolare dell'intelligenza, all'ingrossamento del curriculum. Ma è ancora possibile leggere senza richiedere un indennizzo o un rimborso spese? Leggere per il piacere disinteressato di farlo? Lettore in proprio e poi anche professionale, Marco Cavalli racconta in questo libro i piaceri a perdere della lettura lontana dagli obblighi dello studio, dai condizionamenti del complesso di inferiorità, dal ciclo della produzione e del consumo. Cicala smagata, consapevole di rivolgersi a formiche indaffarate e frenetiche, determinate a far man bassa di consigli e ammaestramenti, Cavalli si guarda dall'esagerare la spensieratezza, il divertimento, il privilegio personale di poter aprire un romanzo senza doversi chiedere ogni volta perché e a che scopo.