Sempre difficile il rapporto con la nostra immagine... Quel nostro incontro/scontro con l'involucro terreno che, per uno spazio sempre troppo breve, ci riveste. Un'ossessione - come nei selfie - e spesso invece una ripulsa, una battaglia interna che stentiamo ad ammettere. Luigi Pirandello, prima e più di ogni altro, ha voluto approfondire questa singolare tematica, tra il ricorso a maschere, che in qualche modo ci trasformino ed ingannino: è il famoso Uno, nessuno e centomila, dove la nostra interezza va frastagliandosi in tutti quelli con cui ci troviamo - anche nel quotidiano - ad incontrarci. "Uno", che dovremmo essere noi per noi stessi, "centomila", gli aspetti che andiamo ad assumere per il nostro prossimo, e forse in realtà "nessuno", perché tutti questi noi stessi potrebbero essere ugualmente ingannatori, compreso il giudizio estetico che ci regoliamo personalmente. Ed è proprio da questa somma di riflessioni che nasce e prende vita il fanta-thriller Selfie, in cui un gruppo di amici - all'inizio un'allegra brigata -, durante una devastante tempesta tra i monti e in totale isolamento, saranno costretti a scontrarsi e ad affrontare le loro maggiori paure.