Canali tradizionali e canali digitali ci investono ogni giorno di contenuti scritti. Il rischio di essere sommersi è in agguato: quanti sono chiari e utili? E quante volte quello che scriviamo coglie nel segno? Rispetto alla scrittura, ciò che abbiamo appreso sui banchi di scuola risulta utile solo in parte: il linguaggio cambia e alcune regole considerate inderogabili possono rivelarsi obsolete. Tutti i sistemi di gestione che governano un'azienda devono però contare sulla capacità di far circolare informazioni, all'interno e all'esterno dell'impresa. Anche le più recenti norme in tema di qualità pongono l'accento sulla comunicazione: quando non c'è chiarezza la confusione regna sovrana, nascono sprechi e rilavorazioni, aumentano i rischi di insuccesso, si crea stress. Se la qualità rappresenta lo strumento per uscire vittoriosi dallo scenario di cambiamento che le imprese stanno affrontando, essa va intesa in senso lato: non solo di prodotto e di sistema di gestione, ma anche di modo di lavorare e di relazionarsi con tutti gli stakeholder. Una comunicazione scritta di qualità offre in questo senso un approccio vincente su tutti i fronti: il suo impatto è consistente e bastano pochi princìpi e la padronanza di semplici metodi e strumenti per essere efficaci. Se scrivere e farsi capire può essere una dote innata, con un po' di attenzione tutti possiamo affinare le nostre capacità. Il libro risponde a questa esigenza con una ricca serie di suggerimenti di immediata applicabilità. Due interi capitoli sono poi dedicati rispettivamente all'email, canale leggero, fulmineo e funzionale, ma proprio perciò ancor più soggetto a trasformarsi in una fonte di equivoci e problemi; e alla comunicazione interna operativa, contesto sempre più delicato e complesso a causa della pervasività delle tecnologie.