"I condomìni sono scatenanti!" esclamò il commissario de Santis. Il Ballabanzer, come tutti i condomìni, è un affresco sociologico e antropologico, un eterogeneo spaccato di varia umanità dove s'intrecciano rapporti-non rapporti di vicinanza tra famiglie, coppie, singles, giovani e anziani, che lo abitano. "Il Ballabanzer è come una famiglia!" tuona l'ambiguo amministratore Mastretta, avocando a sé il ruolo di pater-familias. Ma al di là delle grottesche scaramucce, del chiacchiericcio, delle carnali debolezze, delle ipocrisie, delle inconfessabili passioni, che scorrono come filigrana nell'insignificanza della routine condominiale, il Ballabanzer sarà scenario di due misteriose morti. "I misteri del Ballabanzer" enfatizzano i giornali in prima pagina, affondando la penna. La doppia indagine spetterà al commissario Nino de Santis che, grazie al profondo intuito di poliziotto di razza e coadiuvato dal suo braccio destro, il milanesissimo Gianpaolo Lezzi, riuscirà a far luce su entrambi i casi squarciando la scighera che avvolge il palazzotto borghese.