La città di Casperia, affacciata sui rilievi settentrionali della Sabina Tiberina, conserva un pregevole dipinto su tela raffigurante l'Annunciazione, che costituisce l'immagine principale dell'omonima chiesa fatta costruire nel Seicento da Girolamo Saraceni (1588-1649), noto argentiere attivo a Roma ma originario di tale località. Unanimemente accolta nel catalogo di Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato (1609-1685), l'opera rappresenta uno dei momenti piuù alti del linguaggio pittorico anticonvenzionale del maestro marchigiano, che tuttavia non ha goduto finora di uno studio approfondito. L'occasione del restauro effettuato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti, ha costituito un prezioso momento di riscoperta del dipinto a distanza di oltre sessant'anni dall'ultimo intervento conservativo promosso e diretto dalla storica dell'arte Luisa Mortari. Il presente volume, pertanto, intende approfondire alcuni aspetti inediti che riguardano la rete di relazioni e le dinamiche in cui nacquero i presupposti per la nascita della tela del Sassoferrato, facendo nuova luce sui materiali e sulle tecniche esecutive di quello che è giustamente considerato un capolavoro del "pittore senza tempo".