L'autore approfondisce l'apporto di Salvatore Talamo (1844-1932) alla messa a punto speculativa della dottrina sociale della Chiesa. L'opera intellettuale, filosofica e storico-sociale di Talamo, chiamato a Roma da Leone XIII, contribuisce a delineare il pensiero e la filosofia sociale cristiana così come si andava configurando nel secondo Ottocento con il sostegno del Magistero ecclesiastico. Talamo fonda e co-dirige, con il più studiato Giuseppe Toniolo, la "Rivista internazionale di scienze sociali e discipline ausiliarie" , il cui "programma" può essere considerato il manifesto di quelle che sarebbero state le frontiere delle moderne scienze sociali e, in particolare, di una certa "sociologia cristiana".