Fin dall'antica Grecia, l'uomo tenta di costruire una copia di se stesso. L'invenzione della replica di sé è il punto in cui noi umani ci siamo sentiti più vicini a dio. Dal "Servo automatico" di Filone di Bisanzio, al robot tamburino di Leonardo da Vinci; da Frankenstein a Isaac Asimov e Philip Dick, l'inventore dei replicanti; Dai Daft punk ai Kraftwerk, la band che si faceva sostituire da manichini; da "Metropolis" di Fritz Lang a "Her" in cui il protagonista si innamora di un computer; Da Astro boy fino ai supereroi americani della Marvel e a quelli giapponesi, Mazinga e Jeeg robot d'acciaio. E oggi che esiste il computer, vero robot dell'era contemporanea, quello vecchio di latta e acciaio ha assunto un irresistibile sapore vintage che lo rende ancor più affascinante e caro.