I ritratti fotografici di Sergio Derosas quasi "parlano", immersi nella prepotente natura della Sardegna. Dice di sé l'autore: «Sono un ritrattista sardo classe '75 e tutto quello che viene definito immagine mi attrae. Come dico sempre, la fotografia è quello che un fotografo vorrebbe dire ma riesce solo a vedere. Immagini, descrizioni di attimi, compressione di colori e talvolta annichilimento degli stessi. L'ossimoro del concetto vedo/non vedo nelle foto glamour, la semplice descrizione di quello che il nostro obiettivo (prolungamento dello sguardo) riesce a percepire, quell'idea di poter disporre del tempo e fermare l'istante... Tutto ciò porta il fotografo a isolarsi da qualunque cosa abbia attorno al momento dello scatto, a pensare solamente alla fotografia, senza distrazioni, senza l'interferenza del pensiero, quasi come un anacoreta che si stacca dal mondo rinunciando a sé. Si tratta di calarsi in un sogno, di vivere il solo momento del suono delle tendine della propria reflex».