«Occorre affrontare la realtà con realismo per non dare un concetto deformato alle cose e ai rapporti fra loro e ai sentimenti che esse ispirano; non per cancellare i sentimenti, ma per viverli razionalmente. Ha affermato Bertolt Brecht: «Il peggior analfabeta è l'analfabeta politico». E dal momento che ha vinto, così pare, il perbenismo politico, detto altrimenti, il politicamente corretto, quello che in termini servili chiamiamo il politically correct, che vieta di dare del pane al pane e del vino al vino, si è imposta l'intensa attività di censori d'ogni tipo e di codardi per bene dei più diversi colori che hanno fatto fare un passo in più alla ignoranza politica. Nella realtà della vita quotidiana i codardi per bene sono appassionati di quel sapere che, preso come loro abitualmente fanno in modo esclusivo, diventa una non-cultura cui si dedicano per mantenere ed alimentare il loro odioso conformismo e la loro infame ipocrisia. Ai codardi per bene la cultura non interessa. Una non-cultura in quanto avulsa da qualunque contestualizzazione dialettica, culturale sociale politica, e, quindi, di carattere consolatorio per la coscienza dei sepolcri imbiancati.»